. . . All you life, you were only waiting for this moment to be Free . . . * Nulla enim culpa est in somnis.

domenica 20 maggio 2012

Tra terremoti e bombe, il seguito

Ciaooo!!! Scusatemi, ma ieri dormivo davanti ad Amici... :D
Innanzitutto il mio pensiero va a Melissa, all'improvviso unitasi agli angeli su di noi, a Veronica, che lotta per non salire dall'amica, e a tutti gli altri studenti e studentesse che ieri sono rimasti coinvolti nella bomba che è scoppiata a Brindisi davanti al liceo Falcone/Morvillo. Naturalmente solidarietà anche ai genitori, ai parenti, agli amici.
In seguito, rivolgo il mio pensiero alle 7 vittime e ai 50 feriti del terremoto di stamane alle 4, e che ancora continua (mentre vi scrivo l'ultima scossa: 5.1 Richter a Ferrara, sentita pure a Trento e Milano); anche qui solidarietà anche ai parenti e agli amici.
Dunque, ecco a voi il seguito del raccontone!

Non credo alle mie orecchie. Sgranando gli occhi, tendo di dire qualcosa di sensato: - Ma no, ma che stai dicendo? Cosa sai di me? Anzi, cosa pensi di sapere? -
- Sei la figlia di Ludmilla, tanto basta. Ho già sentito parlare di te, si vociferava tra le ragazze che eri la copia opposta di tua madre. Così ho fatto indagare su di te, confermando a me stesso le dicerie: tu e tua madre siete agli antipodi. Ma quando t'ho vista arrivare... Su può sapere perché diamine ti sei ficcata in questo bordello da due soldi? -
- Non sono affari tuoi. - Il tono tagliente m'è sempre venuto bene, ma oggi mi trema un pò la voce. Troppe cose tutte assieme... - Me ne vado. -
- E dove? Ivan è già sotto casa tua, aspetta solo di vederti arrivare per violentarti come una bambola di gomma e gettarti in un cassonetto. -
Involontariamente tremo. Mi giro lentamente verso Igor, sentendomi a disagio. Sono praticamente nuda col vestitino di pizzo strappato addosso. Mi avvolgo meglio nel plaid, e gli chiedo: - Non mi potresti accompagnare tu? Mi sembra che tieni a bada facilmente tuo fratello. -
- Non lo conosci abbastanza. E' stato un miracolo se oggi l'ho fermato. Non riaccadrà. -
- E allora che faccio? -
- Sei qui per avere informazioni, giusto? Ti metto nel giro, a cambio che tu mi dia tutto ciò che guadagni e che io ne esca pulito. Ivan non m'importa, mi ha rotto, fai ciò che ti pare, denuncialo se necessario. Scommetto che sei in contatto con la polizia, giusto? Non serve che tu mi risponda.
Comunque, t' inserisco come accompagnatrice e ti faccio pubblicità. Finisci la tua operazione e vattene da questo schifo, e porta con te tua madre. -
- Non m'importa di lei. Fanne ciò che vuoi. Non c'è mai stata, e Papà è stato un santo a crescermi. Che rimanga qui, se proprio ci tiene. Ma accetto. -

Autostrada Milano/Viale Certosa. Trafficata di giorno, occupata di notte. Sento freddo, ma non m'importa, l'adrenalina mi riscalda e tanto mi basta. Vorrei iniziare a fumare solo per scaricare la tensione, ma purtroppo non fumo. I piedi mi fanno male, il vestitino di pizzo non mi ripara dagli spilli ghiacciati che s'insinuano dovunque. Guardo la strada, aspettando il mio cliente.
Dopo mezz'ora arriva a 140 km//h una Volkswagen rossa, con musica elettronica sparata nell'aria dagli altoparlanti. Mi si ferma davanti con una sgommata. Il finestrino oscurato s'abbassa, e con esso anch'io, per vedere meglio il mio interlocutore. 
Avrà suppergiù una trentina d'anni, gli occhiali da sole sul naso (malgrado sia notte), una camicia azzurra con le maniche arrotolate ai gomiti e i capelli bruni e corti rizzati dal gel. L'abitacolo puzza di fumo.
- Sei tu Lady S? - mi domanda.
- Si. - Era l'unico nome disponibile. Mi tremano le gambe, per la terza volta in meno di tre ore.
- Sali. Mi servi per una festa. -

Che ne dite? Entriamo nel folto della questione!!! Commentate!!! ^-^
Besos
Ivy

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