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mercoledì 16 maggio 2012

Tra macchine e salotti

Ciaoooo!!! Perdono per l'assenza prolungata, ma ho fatto un viaggetto a Torino per prendere la mia cara menzione (concorso letterario a carattere nazionale... *-* A presto caricherò le foto! ;D); in più, sono strapiena di compiti, ed i miei compagnetti cari potranno confermare.
Ma bando alle ciance: ecco a voi un altro episodio del new raccontone!!! ^-^

L'aria entra nell'abitacolo dell'auto con un risucchio. Ha smesso di piovere, ma il tempo è sempre brutto. Il mio viso pesantemente truccato è appiccicato al vetro del finestrino, e l'alito crea una macchia di condensa, che però svanisce in un soffio. Mi sento a disagio col vestitino striminzito di pailettes, però mi sono messa in gioco, ed io non mi arrendo. Al massimo mi concedo qualche esitazione.
- Sei comoda? Era della tua taglia? - Che domanda del cavolo. Non me lo vedi addosso? Figurarsi se mia madre osa lanciarmi uno sguardo!
- Si, va bene, si, era della mia taglia. - 
Il tempo passa lentamente, mentre fuori dal finestrino osservo le mie nuove "colleghe", praticamente nude. Devo dire che sebbene siano indecenti sono dignitose: hanno freddo, ma non battono i denti né esitano, o i clienti migliori non s'avvicinano. La bramosia vince tutto...
- Siamo arrivate, palo di fronte all'edificio 12. D'ora in poi tu sei Jasmine, vieni dalla Moldavia ma parli bene l'italiano grazie a tua madre. Io t'ho solo reclutata, non ci conosciamo. Ok? -
- Mi ripudi anche sul lavoro? - 
Codarda. Non mi risponde.
Scendo lentamente dalla vettura, non sono mai stata su trampoli tanto alti. Velocemente conosco le "girls": Andriana, Jessica, Sabrina, Debhorah, Ramona. Ed ancora Tamara, Luana, Natasha.Tutte straniere, tutte venite in Italia con gommoni, tutte portate qui, sotto la supervisione dei Sommi Capi, Igor e Ivan, i gemelli russi. Ivan è più dolce, ma sono sicura sia tutta scena, solo per avere una notte gratuita. Igor invece è burbero, con lui vanno solo quelle più esperte. Come mia madre.
Le mie intuizioni sono giuste: Ivan ci prova fin dall'inizio. Mi mostro accondiscendente, ma non troppo; mi servono informazioni, non lenzuola macchiate.
Mi porta in un salottino arredato in stile arabeggiante, dove mi offre un gin tonic per scaldarmi. Per fortuna reggo bene l'alcol. Inizia ad avvicinarsi lentamente, ma io mi scosto con dolcezza.
- Perché no? - mi chiede. Ha già la voce impastata: non è mai stato in un locale della movida cittadina il sabato sera.
- Perché ancora non abbiamo rotto il ghiaccio. - La voce suadente mi esce davvero bene. Quel bastardo del mio ex aveva ragione. - Dimmi... Come scelgono le ragazze i clienti? - 
- Le preferite sono quelle più scollate, meno rifatte ma più prosperose, depilate, belline, non troppo grasse. Sei donna, dovresti sapere cosa piace a noi maschi. E tu sei un'ottima candidata... -
Gli sposto la mano dalla mia coscia. Se la rimette gliela taglio.
- E basta? Non ci sono... raccomandate o che so io? -
- Sei sicura che è la tua prima esperienza? Mi sembra che tu ne sapere più di quanto sembra. -
Mi accendo una sigaretta. In teoria non fumo, ma i maschi lo trovano attraente, se contrapposto al rossetto rosso.
- Mi sembra un lavoro come un altro. E io voglio arrivare in cima il più presto possibile. Sento di poter essere la migliore. -
- Determinata la ragazza... - Me l'avevano già detto, ma in un contesto decisamente differente.
Mi sudano le mani, inizio ad esitare.
Un passo falso e non vedrò più la luce.

Che ne dite? Commentate!!! ^-^
Osculi!!!



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